Giovanna
Canzano
intervista
UGO
MARIA TASSINARI
5 ottobre 2015
“Io sono notoriamente un fanatico del
rasoio di Occam e mi accontento delle spiegazioni più semplici ma anch'io faccio fatica a non pensare a
qualche forma di cabina di regia che organizza i flussi prima verso l'Italia
poi, quando la situazione è
al limite devia il movimento sulla rotta turco-balcanica. Mi pongo il dubbio ma sinceramente non so
darmi una risposta sulle ragioni del ‘dirottamento’ (Ugo Maria Tassinari)”.
CANZANO 1- Tutto ha inizio con poche ‘barchette’ che
vagavano nel Mediterraneo in cerca di fortuna. Oggi invece, tutto è cambiato,
e, i numeri sono altri. Cosa sta succedendo?
TASSINARI – Sta succedendo che è saltato il tappo. I
grandi processi sociali non hanno mai sviluppi lineari, procedono per salti. In
questo caso è evidente che le grandi potenze occidentali destabilizzando un
ampio arco di paesi della frontiera meridionale del Mediterraneo hanno
innescato una reazione a catena creando una finestra di opportunità che
moltitudini di disperati (e non) hanno colto. Io sono notoriamente un fanatico
del rasoio di Occam e mi accontento delle spiegazioni più semplici ma anch'io
faccio fatica a non pensare a qualche forma di cabina di regia che organizza i
flussi prima verso l'Italia poi, quando la situazione è al limite devia il
movimento sulla rotta turco-balcanica. Mi pongo il dubbio ma sinceramente non
so darmi una risposta sulle ragioni del “dirottamento”
CANZANO 2- Tanti hanno paragonato questo ‘spostamento’
di persone come una replica in chiave moderna di quello che fu ‘l’operazione’
che portò tanti africani in America del Nord (USA) tanto ben descritta nel film
di Steven Spielberg ‘Amistad’.
TASSINARI – Non diciamo sciocchezze suggestive. Al di là
delle dimensioni di scala, là c'erano le feroci regole della domanda e
dell'offerta di forza lavoro schiavistica nel nascente mercato capitalistico,
con una forte catena etnica di comando: mercanti ebrei, caporali arabi e
schiavi neri … Qui invece c'è l'irruzione di masse in fuga dal sottosviluppo
cronico ed è un fenomeno che, data la perdurante crisi produttiva e finanziaria
europea, rischia di avere pesanti effetti destabilizzanti.
CANZANO 3- I flussi migratori umani da Paesi come
Bangladesh, India, Sri Lanka, Ghana, Costa d’Avorio, Guinea, Paesi
centrafricani e Marocco, non hanno la loro origine ad una condizione legata
alla guerra, ma ad una diseguaglianza nel mondo. L’origine può essere la
globalizzazione, in quanto si vuole a tutti i costi togliere ad ogni persona la
sua tradizione per rendere tutti uguali anche dei beni che essi devono avere?
TASSINARI – Io articolerei la risposta lungo due linee
di ragionamento. Da una parte noi abbiamo sufficiente memoria di popolo di
migranti per sapere che spesso è l'elemento antropologicamente più forte che
parte all'avventura nel “Nuovo Mondo”. Certo, per molti nostri contadini di un
secolo fa l'emigrazione era un obbligo più che una scelta. Tant'è che molti di
questi, “fatti i soldi” (vedi ancora l'ondata europea degli anni '50) sono
tornati al paesello per spenderli. Per la catastrofe in atto è invece del tutto
evidente che lo straordinario spettacolo globale della mercificazione totale
abbacina intere popolazioni. Basta ricordare i pezzenti albanesi, reduci da 50
anni di austerità feroce, che arrivano in Italia e poi si incazzano perché la
realtà non era quella che gli raccontava Italia 1.
CANZANO 3- Oggi la politica europea come vediamo su
tutti i media, la fa la Germania con Angela Merkel, la quale, vuole accogliere
i ‘profughi’, ma solo se siriani, e, dopo lo scandalo della Volkswagen,
riuscirà a controllare il tutto?
TASSINARI – La Germania è la potenza forte nell'Europa
del Terzo millennio ma temo che la situazione le stia sfuggendo di mano. Sia
sul fronte della guerra commerciale (bella botta le hanno tirato gli americani)
sia sul sistema di dominio in Europa, con molti stati satelliti che resistono
alla sua pretesa di amministrare l'emergenza profughi incassando i dividendi e
spalmando le perdite
CANZANO 4- L’Islam, che da tanti anni è presente nel
nostro Paese, negli ultimi mesi ha ‘rafforzato’ la sua presenza con l’arrivo di
tanti profughi di religione mussulmana, può essere un problema sia per l’Italia
che per altri Paesi europei?
TASSINARI – Il fatto stesso di parlare di Islam come
unità è fuorviante. Non esiste una comunità musulmana ma una realtà molto
articolata, attraversata da feroci conflitti. Sia dentro la maggioranza
sunnita, dove l'offensiva jihadista spesso colpisce per primo i ceti dominanti
tiepidi e occidentalizzati, sia tra sunniti e sciiti che non riescono a
convivere senza confliggere. Un ragionamento serio richiederebbe dati analitici
seri sulla composizione nazionale, sul network integralista, e così via.
Comunque l'arrivo di tanti profughi è già un problema a prescindere
dall'identità religiosa ...
Ugo Maria Tassinari, 60 anni,
nonno. Giornalista, blogger, saggista, esperto di comunicazione digitale. Le
sue posizioni politiche sono evolute dall'estremismo operaista degli anni
Settanta a una visione assai radicale di tipo libertario e garantista.
Impegnato per venticinque anni in un'appassionata ricerca sulla destra radicale
italiana, di cui è considerato tra i maggiori esperti italiani, si occupa
attualmente del tema della violenza di matrice religiosa.
giovanna@giovannacanzano.it
338.3275925
Giovanna
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