lunedì 20 luglio 2015

NOUR EDDINE FATTY

Nour Eddine Fatty

Giovanna Canzano
intervista
Nour Eddine Fatty
15 maggio 2015

“L’incontro con il Papa non è stato solo importante per la mia carriera di musicista,
ma, per me che sono musulmano, è stato come
un abbraccio di Pace da parte di tutto il Mondo Cattolico”. (Nour Eddine Fatty)


Canzano 1- Da emigrato a 12 CD in tutto il mondo, all’incontro con il Papa in Vaticano, e, tutto partendo dal tuo paese che è il Marocco.

Nour Eddine Fatty – Nasco in una famiglia di musicisti nel nord del Marocco, dove ho vissuto fino a 17 anni.  Ho lasciato la mia famiglia per andare in Europa da emigrato, a  scoprire il valore artistico e del mio patrimonio genetico. La scoperta di Roma, ha avuto nella mia vita un’importanza fondamentale, sia per la mia vita artistica, che per la mia personalità. Roma ha per me significato una nuova opportunità di  rinascere come essere umano.
A Roma sono arrivato quando avevo l’età di Cristo, dopo aver trascorso molti anni in Francia, precisamente a Parigi da vagabondo e da delinquente.
Roma mi ha dato la giusta serenità, e, mi ha fatto ritrovare in una famiglia di musicisti l’estro profondo dell’artista.
Tutto ha avuto inizio con la magicità dell’incontro con il mio manager, e, lo splendido percorso ha potuto avere inizio perché lui ha creduto in me. Ha scoperto la mia bravura e le mie capacità artistiche con, fino ad oggi, la compilazione 12 CD in tutto il mondo, oltre a più di mille concerti e 5 colonne sonore.

Canzano 2- L’incontro con il Papa per te, che sei musulmano, è stato un appuntamento importante?
(Nel 2009 Noureddine ha composto l’opera “Advocata nostra”, in cui Papa Benedetto XVI ha prestato la sua voce, un’opera selezionata per il “Classical Brit Award of London” nel 2010.)

Nour Eddine Fatty – L’incontro con il Papa non è stato solo importante per la mia carriera di musicista, ma, per me che sono musulmano, è stato come un abbraccio di Pace da parte di tutto il Mondo Cattolico. E, anche come una possibilità di un dialogo e un confronto con i musulmani e l’umanità.
La mia carriera non è  fatta solo di show, ma è una carriera rivolta al sociale, all’integrazione e la coesistenza tra i popoli. Ho dedicato molte delle mie attività artistiche alla Pace nel Mediterraneo. L’incontro con il Papa è stato per me come una risposta divina, per la mia fede pura che io sento dentro di me da musulmano.
Noi musulmani non abbiamo una figura come il Papa, ma, siamo tutti come il Papa, quindi, ognuno di noi ha la responsabilità di diffondere il vero messaggio dell’Islam che è Pace e Amore.

Canzano 3- La tua ‘carriera’ nasce da musicista di strada, e, senza accettare raccomandazioni né compromessi, oggi, hai raggiunto un traguardo del tutto rispetto.

Nour Eddine Fatty – Sono fondamentalmente un viaggiatore e un nomade, adoro la libertà e la strada. A Roma ho fatto la vita in strada, ma, non volevo fare il delinquente, così, ho scoperto che Roma è accogliente e aiuta i poveri, e io, ho voluto rispettarla.
Per rispettare Roma, ho deciso di fare il musicista di strada. La strada mi ha insegnato a diventare un vero uomo, vero ed autentico, con dignità senza accettare compromessi e raccomandazioni. Da questo ho ricevuto energia, perseveranza, e, è arrivato il successo. Il successo non è arrivato da solo, ma dietro c’è il mio quotidiano lavoro con tanta impegno e sacrificio.

Canzano 4- Il 16 maggio ci sarà il tuo concerto all’Auditorium Parco della Musica a Roma, e, il sottotitolo potrebbe esssere: “Tutto quello che gli italiani non si sono mai chiesti sugli immigrati”. (cit. http://www.ccme.org.ma/it/attualita/43093).

Nour Eddine Fatty – Ho sempre sognato di raccontare la mia vita in un concerto, ma, in venti anni di esibizioni, non è mai successo, e, solo adesso, da cinquantenne, riesco a realizzare questo mio desiderio di narrare in uno spettacolo con la mia musica la mia vita.
Voglio, in realtà, dare semplicemente, una speranza, a tutti gli emigrati e ai giovani che iniziano la loro vita, come una lezione di vita, per andare avanti per la propria strada. Un altro desiderio che sento molto forte, è di trasmettere amore, perché solo con l’amore, noi uomini e donne, possiamo superare le differenze e le intolleranze e arrivare al rispetto reciproco.
Sabato 16 maggio all’Auditorium Parco della Musica, racconterò semplicemente, come da emigrato musicista, sono arrivato a quello che sono oggi.

Biografia – Musicista, cantante e coreografo dalle antiche origini berbere è una delle realtà di riferimento più significative della musica nordafricana a Roma.
Autore di diverse opere musicali, ha fondato vari gruppi di musica etnica del deserto e gnawa, fra cui i gruppi Azahara, Desert Sound, Jajouka, con i quali ha realizzato concerti sia in Italia che all'estero.
Con i suoi concerti, progetti musicali, teatrali e dischi ha contribuito notevolmente a far conoscere in Italia la tradizione berbera del Rif e più in generale dell’area del Maghreb occidentale.



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Giovanna Canzano - © - 2015