lunedì 9 gennaio 2017

GIACOMA LIMENTANI. SHOAH E NEGAZIONISTI

*GIORNATA DELLA MEMORIA
interviata a 
GIACOMA LIMENTANI 
SHOAH E NEGAZIONISTI*
Giacoma Limentani - Giovanna Canzano

Giovanna Canzano
Intervista
GIACOMA LIMENTANI
27 gennaio 2007

La Shoah e i Negazionisti visti da Giacoma Limentani “Sono contraria ad una legge presentata come una eventuale punizione chiamata in giudizio di una persona che nega l’olocausto” Giacoma Linentani
Tra le interpreti della cultura ebraica, Giacoma Limentani, si distingue per la sua sensibilità nello scrivere i misteri della sapienza ebraica, componendo libri che, pur rispettando la tradizione delle leggende ebraiche, risplendono di nuova luce grazie alla sua cura sensibile ed intelligente. Scrittrice e traduttrice, ha dedicato il suo talento per diffondere ed indagare la bellezza dell’ebraismo.
Sul suo volto di donna saggia e studiosa, si intravede non solo il suo personale dolore, ma quello di tutto il popolo ebraico, che anche se non vive più chiuso nei ghetti, continua a subire nell‘esistenza i ghetti dell‘anima.
Ho trascorso con lei dei momenti pieni di commozione che invitavano me, che ho conosciuto le atrocità della violenza dell’olocausto solo attraverso le testimonianze delle fotografie e dei filmati, per un momento a viverle con lei.
La paura dell’olocausto è presente ogni giorno nella sua vita, e tutta la sua sapienza, le sue letture e tutti i libri scritti da lei non riescono a darle la tranquillità di una vita vissuta serenamente affianco a suo marito.
Le pareti dello studio della sua casa sono tappezzate di libri. Un enorme libro in ebraico è aperto sulla scrivania, e tutti i suoi libri non ci potranno ridare la piccola Giacoma, il suo trisavolo Leone e tutti i suoi familiari sereni e tranquilli. Solo con una nostra analisi di coscienza matura possiamo impedire in futuro che la mente umana possa concepire queste atrocità ed evitare tante sofferenze.

CANZANO. Dall’istituzione della Giornata della Memoria, è cambiato qualcosa nell’opinione pubblica sugli ebrei?

LIMENTANI. Non credo che sia cambiato qualcosa, e poi io vivo un po’ per conto mio e non frequento molto e dalla lettura dei giorni vedo che le opinioni cambiano ogni giorno e secondo la
testa. La giornata della Memoria è stata voluta da noi ebrei per non dimenticare. Però mi chiedo se quando le cose vengono istituzionalizzate, possono perdere mordente.

CANZANO. Cosa ne pensa del disegno di Legge di Mastella che vorrebbe punire i negazionisti?

LIMENTANI. Sono contraria ad una legge presentata come una eventuale punizione chiamata in giudizio di una persona che nega l’olocausto. Sono convinta che le persone che arrivano ad
affermazioni così forti, se tu le chiami in giudizio e le arresti, fanno le vittime: ‘ecco io avevo la verità’. Quello che bisogna fare è chiamarli a discutere mostrandogli l’evidenze dei fatti, e comunque è una questione di cultura.

CANZANO. La legge non può stabilire quale è la verità.

LIMENTANI. La legge deve condannare chi istiga alla violenza chi commette atti di violenza. La violenza può essere anche verbale, ma non può impedire a qualcuno di pensare una cosa qualunque, se si limita a dire io nego prendiamo atto che lui nega e dimostrare il contrario significa dargli importanza.

CANZANO. Ancora oggi molti fatti della storia non sono ancora chiari.

LIMENTANI. La ricerca va fatta sempre e bisogna studiare sempre.

CANZANO. In Turchia, Hrant Dink, giornalista armeno e direttore della rivista Agos, è stato ucciso con un colpo di pistola, L'assassinio riporta in primo piano la questione del contestato articolo 310 del codice penale che secondo l'Unione europea limita la libertà d'espressione. Accusato di offesa all'identità turca per per aver parlato del genocidio armeno rischiava quattro anni di carcere. L'accusa era in mano all'avvocato Kemal Kerencsiz, lo stesso che aveva trascinato in tribunale il premio Nobel Orhan
Pamuk e la scrittrice Elif Shafak. Per quando riguarda lo sterminio degli armeni, in Italia, dopo l’approvazione della Legge di Mastella rischiamo anche noi questo tipo di condanne e, che qualche ‘persona’ voglia fare giustizia da sé sentendosi giustificato da un aricolo?

LIMENTANI. L’assassinio del giornalista in Turchia è un fatto da perseguire e quelle sono le cose da cercare di evitare. Il silenzio è la cosa peggiore del mondo e, per gli armeni si è proibito di parlare. Ecco cosa è venuto fuori.

CANZANO. La cultura occidentale, la nostra, si è sempre distinata dalle altre culture per la grande tradizione di libertà.

LIMENTANI. La libertà è una parola molto grande ringraziamo Dio perché qui ancora si può parlare, perché togliere la libertà, è togliere dignità agli individui, e, gli individui hanno tutti pari dignità. Questa è l’unica cosa seria per la nostra convivenza.

CANZANO. Volendo bloccare la libertà di ricerca come quella dei negazionisti di esprimersi, si preclude la possibilità ad altre ricerche e di altre verità del passato?

LIMENTANI. I negazionisti non negano la ricerca, secondo loro l’hanno fatta ed hanno appurato e danno i risultati della loro ricerca. Quello che bisognerebbe dire ai negazionisti per cortesia, è di dimostrare come sono arrivati ai loro risultati. Non è arrestandoli, è che devono dimostrarti perché dicono così.

CANZANO. Irving, ha scontato tre anni di carcere per le sue affermazioni.

LIMENTANI. Non è servito a niente, ne hanno fatto una vittima e poi quelli che la pensano così hanno le loro vittime.

CANZANO Cosa ne pensa di Mahmoud Ahmadinejad, con i suoi convegni e dibattiti con i negazionisti dell’olocausto?

LIMENTANI. E’ una faccenda grave quella di Ahmadinejad. E’ sicuramente un fanatico. Solo così si può giustificare chi ha organizzato questo convegno agghiacciante. Molto spesso le leggi razziste vengono tirate fuori quando ci sono drammi dentro casa, quando c’è qualcosa di politica interna che non va e servono a distrare la massa della gente distrae, soprattutto quegli individui violenti che potrebbe fare danno.

CANZANO. Dopo la shoa?

LIMENTANI. Subito dopo la shoa chi era stato fascista o nazista si nascondeva senza importarsene di ciò che era successo, questo era ancora più grave perchè con il loro comportamento avevano dato possibilità ai veri fascisti e ai veri nazisti di fare quelle atrocità, di questi però deve essere ricordata una minoranza di persone che hanno lavorato mettendo a repentaglio la propria vita per la salvezza degli ebrei. Subito dopo avevano tutti una gran fretta di riprendere la propria vita normale e di ricostruire,
così si è accantonato il dolore e non si è elaborato il lutto.

CANZANO. Però continuando a ricordare si può evitare che queste atrocità possano essere ripetute?

LIMENTANI. La mia grande paura è che questa tragedia rimanga come dei documenti dimenticati, senza più valore nè memoria. Invece la testimonianza di fotografie raccapriccianti non lascia dubbi sulla loro veridicità, anche se quelle terribili immagini sembrano false non riuscendo a comprendere come
una mente umana abbia potuto concepirle. La nostra paura è che una mente umana distorta è portata a riprodurre queste atrocità, come è successo per esempio in Bosnia o gli orrori di Pol Pot.

CANZANO. Se non si riesce ad accettare che c’è stato in passato un dolore...

LIMENTANI. Questo si è sempre detto, Primo Levi l’ha detto subito, ricordate che quando è stata inventata una cosa poi la si adopera anche da altre persone...

CANZANO. Le responsabilità?

LIMENTANI. Quello che è successo non è stato il nazismo a volerlo, ma la prima responsabile è stata la Chiesa Cattolica. Il cattolicesimo ha fomentato l’antiebraismo, l’antigiudaismo e l’antisemitismo.

CANZANO. Le origini del razzismo?

LIMENTANI. La ricerca della purezza del sangue è un’idea etica sbagliata perchè con essa si arriva poi ad un pensiero razzista. Il genocidio nasce dalla visione degli ebrei come quella di un popolo da distruggere.

CANZANO. La tradizione ebraica?

LIMENTANI. La tradizione scritta è soggetta dalla parte orale ad essere modificata. Se noi vedessimo l’ebraismno solo nei testi scritti sarebbe una cosa morta, l’ebraismo invece si trasforma continuamente.

CANZANO. Come scrittrice?

LIMENTANI. Ho scritto diversi testi specifici di cultura ebraica del midrash, quindi ho scritto dei romanzi di memorie. Spero di continuare a scrivere. Sono dell’opinione che quando qualcuno ha
qualcosa da dire su un determinato argomento lo può dire anche parlando apparentemente di tutt’altro, chi sa leggere può trovare che c’è dentro un’insegnamento.

CANZANO. La sua vita dopo la guerra?

LIMENTANI. Quest’idea dell’inserimento è sbagliata, come l’ossessione dell’identità, invece ognuno è se stesso. Gli ebrei erano inseriti in Italia prima delle leggi razziali, con i limiti di un antisemitismo che c’è sempre stato e sempre ci sarà.

giovanna@giovannacanzano.it
338.3275925

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