martedì 6 agosto 2019

EVALDO CAVALLARO "BIBBIANO E BUONI PROPOSITI"

Giovanna Canzano - Evaldo Cavallaro

BIBBIANO E BUONI PROPOSITI

Giovanna Canzano
intervista
EVALDO CAVALLARO
2 agosto 2019

Bibbiano, luogo dove tutto doveva ricominciare per tanti bambini in
attesa di una nuova vita con persone certamente migliori di quelle con le quali avevano  vissuto prima, ma, ma.. purtroppo lo scandalo scoppiato
in questi giorni ha raccontato una storia diversa.
Evaldo Cavallaro, psicoterapeuta, in questa intervista ha risposto ad alcune domande che gli ho sottoposto per cercare di comprende in che modo, la vita di questi “angeli” in effetti, sottratti ad eventuali famiglie disagiate,
si sono invece svegliati, un giorno in una stanza dove proprio niente,
riconduceva ad una esistenza tranquilla e senza traumi.

  CANZANO 1- Bambini ‘sottratti’ ai genitori per avere un futuro migliore.
  CAVALLARO - Premesso che in un paese civile l’esistenza, il lavoro ed il coordinamento dei professionisti e delle strutture di assistenza psicologica, sociale, pedagogica, giudiziaria e delle amministrazioni locali é assolutamente insostituibile per poter garantire all’infanzia problematica - o con famiglie problematiche - un futuro decente, lo “scandalo di Bibbiano” ha fatto emergere comportamenti a dir poco “discutibili” - se non addirittura criminali - da parte di un numero non trascurabile di operatori del settore.
    Tanto da far pensare all’esistenza di una vera e propria organizzazione criminale radicata sul territorio, dedita alla premeditata sottrazione di minori a famiglie tutto sommato “normali”, per “offrirle”, dietro compenso, a famiglie di discutibile composizione o discutibile moralità o discutibile competenza educativa o, comunque, discutibile attitudine a svolgere ruoli genitoriali.
    Ovviamente, spetta alla Magistrature ed alle Forze di Polizia l’accertamento degli eventuali abusi commessi dai singoli operatori responsabili; e, in considerazione del fatto che ogni reato diventa più grave quando compiuto “in associazione” con altri correi, verificare se si possa fondatamente parlare di un vero e proprio “allarme sociale diffuso” non circoscritto alla sola regione in questione.
    Relativamente alle eventuali implicazioni “occultistiche” dello scandalo delle assurdamente facili sottrazioni di minori alle loro famiglie naturali, ritengo che, anche qualora esse fossero inequivocabilmente provate, nulla toglierebbero e nulla aggiungerebbero alla gravità dei fatti in questione. Che le motivazioni dell’associazione a delinquere, finalizzata alla sottrazione dei minori alle loro famiglie “forse indegne”, per darli ad altre famiglie "probabilmente altrettanto indegne” (sia pure per motivi diversi), siano state solo di bieco guadagno monetario o di altre finalità non meno “basse ed immorali”, non cambia la sostanza dell’indignazione per tali fatti.
    Però, e questo ritengo sia doveroso per tutti, dobbiamo astenerci da giudizi affrettati e di condanna aprioristica di singoli, a qualunque titolo implicati nella vicenda, prima che la Magistratura abbia formulato un giudizio inoppugnabilmente definitivo.

  CANZANO 2- Un bambino che non vive con i propri genitori che lo proteggono, è in balia di persone che in effetti potrebbero riservargli ‘esperienze’ non tanto rassicuranti.
  CAVALLARO - Bisogna innanzitutto dire che “la famiglia è buona quando è buona”: cioè non sempre e non per tutti perché, purtroppo e per svariati motivi, talvolta i genitori naturali non svolgono del tutto - o comunque non sostanzialmente bene - il ruolo di protettori” della loro prole!
    E’ chiaro che, in linea di principio, solo in casi gravissimi ed inequivocabilmente accertati, un minore dovrebbe essere sottratto alla sua famiglia di origine.
    La famiglia “naturale” è, infatti, il luogo sociale nel quale i figli sono stati “pensati”, generati, accuditi, allevati, educati e, molto probabilmente, amati: con un amore che difficilmente potrà essere comparabile a quello di una famiglia surrogata; sia essa una vera famiglia “di adozione o di affidamento”, sia essa - peggio ancora - una famiglia “virtuale” (come nel caso degli “istituti”, siano essi a gestione laica o religiosa).
    C’è giustamente da dire che esperienze “non tanto rassicuranti” potrebbero piombare nella vita dei bambini indipendentemente dal fatto che vivano nella loro famiglia naturale o in una famiglia a qualunque titolo “diversa”. Le occasioni traumatiche potrebbero infatti presentarsi sia a causa di una conflittualità eccessiva e violenta tra i genitori naturali, sia a causa di problemi economici e caratteriali  dei genitori naturali, sia dal deteriorato contesto della famiglia “allargata”, sia dalle problematiche nel contesto scolastico o della cerchia amicale, sia in altre circostanze purtroppo oggetto di fatti di cronaca nera.
    Ovviamente, queste stesse problematiche e relative “esperienze non tanto rassicuranti”, come possono accadere all’interno della famiglia “naturale”, a maggior ragione potrebbero presentarsi nelle nuove famiglie “estranee”, nelle quali subdolamente e forzosamente i minori siano stati inseriti!  

   CANZANO 3- Bambini che dalla nascita vivono con genitori, ‘mamma e papà’, si sono trovati affidati a genitori ‘mamma mamma’,’papà papà’, il tutto senza rispetto dei bambini che, non si sono di sicuro ‘adeguati’ ad una legge e tradizioni che nel frattempo sono cambiati.
    CAVALLARO - Questo, a mio avviso, è l’aspetto più problematico dell’intera vicenda, perché va a scontrarsi con la discutibile e controversa, oltre che socialmente disgregante, “questione gender”.                
Personalmente ritengo che lo sviluppo ottimale di un minore sia ottenibile molto più probabilmente in una famiglia “normale” (“normale” nel senso statistico, cioè della fenomenologia più frequente): cioè con una mamma ed un papà di genere diverso (donna-uomo), che lo facciano sentire amato e che rappresentino “normali” (sempre in senso statistico) modelli di sviluppo psicoaffettivo e sessuale.
    A meno che non ci siano gravissimi, comprovati ed insanabili motivi per sottrarre il minore alla potestà dei genitori naturali (mamma e papà); e a meno che non esistano assolutamente famiglie “normali” (cioè costituite da un uomo ed una donna, come i nonni per esempio) disponibili all’adozione in quello specifico caso, ritengo che l’inserimento in una famiglia composta da genitori adottivi dello stesso sesso (famiglia “legale”) debba essere presa in considerazione solo come extrema ratio: meglio infatti una famiglia “legale” (uomo-uomo o donna-donna) che dia ragionevoli garanzie di “voler onestamente amare” il minore sottratto alla sua famiglia di origine, che affidare quello stesso minore alle inesorabilmente fredde e rigide (almeno sul piano affettivo) cure di un istituto!

   CANZANO 4- La sottrazione dei minori ai genitori legittimi per motivi economici o per finti maltrattamenti da operatori sociali con la complicità dei tribunali, non mette in allarme gli operatori che lavorano con coscienza?
   CAVALLARO - Mette in allarme non solo gli operatori che lavorano con coscienza, ma tutta la società civile! E dovrebbe scuotere la coscienza di tutte le Istituzioni implicate (Enti Locali, Servizi Sociali e Psico-Sanitari, Forze dell’Ordine  e Magistratura, Comunità Ecclesiali): un tale scandalo, di cui forse ancora non si conosce la reale portata, non avrebbe potuto consumarsi senza la criminale connivenza e la colpevole acquiescenza  di molti che, pur sapendo e forse dovendo e potendo intervenire, non hanno fatto nulla per impedire questa devastazione della vita di tanti bambini e di tanti genitori e nonni!

  CANZANO 5- Bibbiano come esempio di corruzione da non seguire?
  CAVALLARO - Nessun esempio di corruzione sarebbe da seguire (nel senso di imitare); tantomeno quello di “Bibbiano”!
     Ma la vicenda di Bibbiano va invece attentamente  “seguita” dall’Opinione pubblica (non foss’altro per evitare che venga “insabbiata” o “dimenticata” per l’insorgenza di altre “emergenze”): in modo che la Magistratura e lo Stato pongano non solo fine ad un crimine odioso; ma perché le Forze Politiche ed il Parlamento cominci ad interrogarsi sulle possibili nefaste conseguenze (in termini di possibili creazioni di nuove situazioni di abuso) dell’apertura delle adozioni e degli affidamenti a famiglie “non naturali”.

 EVALDO CAVALLARO, Laurea in Psicologia, poi corso di  formazione quadriennale in Psicoterapia Ipnotica presso l’AMISI di Milano, (l’allora Associazione Medica Italiana per lo Studio dell’ipnosi), successiva laurea in Economia e Commercio e in Scienze Politiche, 74 anni, di Roma; Psicologo e Psicoterapeuta, Esperto in Ipnosi Regressiva e Motivazionale; autore di: “Infrastrutture e Decollo Economico il caso dello Zaire”, “L’ipnosi: una introduzione Psicofisiologica”, “Fulvio Rendehell: una Vita nel Mondo degli Spiriti”.

  
 Evaldo Cavallaro

http://italianioggi.com/intervista-bibbiano-ed-occulti-propositi/