sabato 19 ottobre 2013

Erich Priebke ricordato da intellettuali e storici


Erich Priebke ricordato da
 intellettuali e storici
di Giovanna Canzano
17 ottobre 2013



La morte di Erich Priebke ha sconvolto l'opinione pubblica come fu l'eccidio delle Fosse Ardeatine, e, nonostante libri e interviste che Priebke ci ha lasciato, ancora non concordano le varie versioni dei fatti di allora. E, a 70 anni dal 'rastrellamento' dal ghetto ebraico di ebrei, il Parlamento Italiano sta per approvare una legge per limitare la libertà di ricerca storica. 
Martedì scorso, la Commissione Giustizia del Senato aveva approvato un emendamento presentato dal senatore Felice Casson del PD che modificava l’articolo 414 del codice penale, quello che riguarda l’istigazione a delinquere. La norma, presentata da tutti i gruppi e votata a maggioranza, prevede un aggravio di pena del 50 per cento «se l’istigazione o l’apologia riguarda delitti di terrorismo, crimini di genocidio, crimini contro l’umanità o crimini di guerra. La stessa pena si applica a chi nega l’esistenza di crimini di genocidio o contro l’umanità».
Niente approvazione accelerata del Senato al disegno di legge per reprimere il negazionismo. Nel settantesimo anniversario della deportazione degli ebrei romani da parte dei nazifascisti, il presidente del Senato Pietro Grasso ha deciso di assegnare il ddl alla sede deliberante in commissione Giustizia.
Ho girato questa notizia ad alcuni intellettuali e storici. Di seguito le loro risposte.

Franco Damiani
Sono indignato per lo scempio che è stato fatto di ogni barlume di civiltà ad Albano Laziale in occasione dei funerali (che al momento non so ancora se tenutisi oppure no) del capitano Erich Priebke, un cattolico morto in grazia di Dio. E' inconcepibile che nella nostra epoca che si vanta civile e progredita ci sia chi, indisturbato, infierisce anche dopo la morte, su di un uomo che ha già pagato ben più del dovuto i conti con la giustizia umana, e, che è stato preso a simbolo del Male Assoluto da chi tenta di nascondere i crimini della democrazia. Tra questi uno dei peggiori è la legge che apprendo essere in fase di approvazione contro la libertà di ricerca storica sulla Seconda Guerra Mondiale e in particolare sul cosiddetto Olocausto ebraico. Due gravissimi regressi, dunque, nel sentiero della civiltà. Mi preme sottolineare in entrambi i casi le pesantissime responsabilità della sedicente Chiesa di Jorge Mario Bergoglio, che su entrambe le vicende osserva un farisaico silenzio.

Claudio Moffa
La vicenda del funerale del centenario Priebke - dunque appena ventenne  nella II Guerra Mondiale - è veramente vergognosa. Ogni decenza è stata travolta, e, c’è anche da sospettare che ci sia stata una accurata regia. La chiesa poi che nega il funerale, è mostruoso. Ma la cosa più vergognosa sono i leaders politici, le frasi vuote che hanno detto, e quei 23 signori che pretendono di rappresentare 60 milioni di italiani per legiferare su una questione di cui solo gli imbecilli e i disonesti possono negare la complessità, e il costante intersecarsi con i principi di libertà di pensiero e di ricerca storica garantiti fino ad oggi dalla Costituzione. Il problema è che alle teste vuote dei firmatari del progetto di legge corrispondono le tasche piene di chi è servo dei poteri forti, di chi non ha dignità eppure siede in parlamento. Il parlamento dovrebbe essere spazzato via. La reazione dei 5stelle quando Napolitano ha tentato l'ennesimo golpe - far votare la Commissione Giustizia che fino ad allora si era pronunciata in sede referente, in sede invece deliberante - è stata utile, ma ora bisogna vedere cosa succederà in aula, o a livello di governo e di possibili elezioni. E comunque su questo problema si resta sempre sulla difensiva, invece di affermare con forza il principio della libertà di espressione, di ricerca e di insegnamento. Come se a vergognarsi dovessero essere quelli che sostengono queste posizioni, e non il contrario

Giovanni Bartolone
La vicenda Priebke non è stata gestita bene. Mi ricordo di una sua assoluzione e di un’occupazione di un’aula di Tribunale da parte di una folla tumultuante guidata dal ministro della Giustizia del tempo. Non è tenendo in prigione un uomo di 100 anni e con il successivo vilipendio del suo cadavere che si fanno i conti con la Storia. La ricerca della verità su quei terribili giorni spetta agli storici. Sono loro che devono fare piena luce su quanto successo. La rabbia dei parenti delle vittime è giustificabile. Meno giustificabile è la mala gestione di tutta la vicenda e la speculazione politica.
Sappiamo però che da sempre è: “Guai ai vinti”. Il generale americano George Patton che ordinò di non fare prigionieri in Sicilia è ricordato come un glorioso condottiero. I soldati che ubbidirono ai suoi ordini, rendendosi responsabili di una diecina di stragi ai danni di prigionieri italiani e di tre contro civili in Sicilia, possibilmente vivono liberi in America, eppure i loro nomi sono noti da anni in Italia. Mentre i soldati americani potevano rifiutarsi, come avvenne in qualche caso ad esempio nella strage di civili della saponeria di Canicattì, non credo che Priebke potesse rifiutarsi di obbedire a un ordine diretto di Adolf Hitler, particolarmente adirato per la strage compiuta dai partigiani comunisti contro i suoi uomini. Ci sarebbe stato un fucilato in più: Erich Priebke.
A quasi 70 anni dei fatti ritengo ogni crimine – da chiunque commesso -  prescritto e che il giudizio spetti solo agli storici e a Dio.
Sono contrario a questa legge liberticida. E spero che il Parlamento ci ripensi. È contraria alla libertà di ricerca e limita quella di espressione dei cittadini. Approvandola ci sarà una verità di Stato e gli italiani saranno meno liberi. Si potrebbe configurare una violazione della costituzione. Chi oserà mettere in discussione il tabù di Stato potrà essere incarcerato o allontanato dalla cattedra. In poche parole sarà demonizzato. Anche chi vende dei libri revisionisti, potrebbe essere arrestato. Esemplare è la vicenda del libraio editore di Barcellona Pedro Varela. È stato in prigione per quasi due anni per aver diffuso dei libri – NON da lui scritti - contenenti affermazioni revisionistiche. I medesimi libri – spesso dei classici - erano in libera vendita in tutta la Spagna o erano adottati nelle università iberiche. I libri sequestrati a Varela furono poi dati al rogo. Lo Stato spagnolo è stato poi condannato dalla Corte di Strasburgo per violazione dei diritti umani di Pedro Varela.


Giorgio Vitali
IL CASO PRIEBKE è emblematico del CAOS nel quale vive la società italiana contemporanea. DICIANO CAOS perchè la situazione presente è CAOTICA per decisione dei SUPERIORI, i quali cercano OGNI SCUSA per continuare a frodare gli ITALYOTI che  NON SAPREBBERO esternare un GIUDIZIO ragionevole. IMMAGINIAMO che pacchia per quelli che devono fronteggiare la RABBIA crescente degli Italyoti a causa di fatti incontestabili, quali le ruberie del sistema, dei politici, dei loro lacchè televisivi, etc... poter far scaricare la  TENSIONE con le VIOLENZE di piazza in occasione del funerale di questo personaggio apparentemente scomodo, ma che scomodo non è. Intanto è bene sottolineare che queste violenze sono state esaltate dai MEDIA, ma si è trattato in sostanza di qualche calcio alle gomme del furgone che trasportava la bara. NON crediamo che questi italici violenti siano capaci di più di tanto. Si tratta, in ogni caso, di tifosi del pallone frustrati. Circa il personaggio Priebke, le cose NON sono come vengono raccontate. E questo ci chiarisce ulteriormente come l'imposizione di un MITO, di qualsiasi MITO, comporti inesorabilmente delle CONSEGUENZE apparentemente logiche, ma che con la REALTA' STORICA hanno ben poco a che spartire. PER CONCLUDERE, invitiamo i nostri amici seguire i video che abbiamo fatto sull'argomento e che sono reperibili su ACCADEMIA DELLA LIBERTA' YOU TUBE.

Giovanni Luigi Manco
Su Priebke vorrei chiedere soltanto come si può dare medaglia d'oro ad un autentico criminale come Arrigo Boldrini che, a guerra finita, con una masnada di suoi pari, ai suoi ordini, prelevò, seviziò e uccise barbaramente centinaia di persone lungo le rive del Brenta e del Bacchiglione; come si può dare medaglia d'oro e fare funerali solenni ad un Bentivegna che ammazza 33 giovani soldati di leva italiani, più un bambino, un civile ed altri in seguito per le ferite riportate, con lo scopo deliberato di provocare la rappresaglia, come si può chiudere gli occhi su questo ed altro ancora e poi sputare, prendere a calci la bara dell'uomo costretto ad eseguirla? Non sanno, o fingono di non sapere che tutti martiri delle Ardeatine hanno sperato fino all'ultimo momento nella consegna dell'assassino? Del rastrellamento degli ebrei romani, il 16 ottobre '43, non sono responsabili i nazifascisti ma i solo i nazionalsocialisti; il fascismo era già caduto tre mesi prima, il 25 luglio 1943, in seguito alla delibera dell'organo supremo del regimo, il Gran Consiglio del fascismo. Il Negazionismo? La mano nera dell'inquisizione ai nostri giorni. Si può essere così bestiali, retrogradi, incivili, da interdire la libera ricerca, conoscenza, anche alle università, agli storici di professione? un'enormità il solo pensarlo! La cultura, la scienza non si piega, non deve piegarsi alle intimidazioni del diritto penale, ad una legge, oltretutto deliberata da un Governo tecnico, che viola la Costituzione: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione." art. 21 c.1° No, questa prezzolata casta politica, dopo aver privato gli anziani, di fato, della pensione, ai giovani il diritto al lavoro, non può toglierci anche il diritto di pensare. Non dobbiamo permetterlo, a costo di dichiararci tutti, a prescindere dalla personale persuasione, negazionisti, in difesa della libertà, contro ogni arroganza inquisitoria.

Augusto Sinagra
Già parlare di “nazifascisti” è una grandissima stronzata. Significa non sapere nulla ne’ di fascismo e ne’ di nazismo.
Secondo: il 16 ottobre 1943, come tutti sanno, intervennero molti fascisti per cercare in qualche modo di impedire l’arresto degli ebrei da parte dei nazisti.
Sulla base di premesse totalmente sbagliate è impossibile dare interviste.

Gian Paolo Pucciarelli
Come facilmente si può notare l'argomento Priebke si accavalla al problema principale: come reprimere ogni tentativo negazionista e colpire come si vuole il cosiddetto antisemitismo. La morte del centenario Priebke e la polemica relativa al tempio nel quale dovrebbe tenersi il suo rito funebre non fanno altro che confermare questa tesi. La stessa chiesa cattolica tentenna in ossequio agli accordi tra Toaf e Papa Wojtila. Lo storico attento  osserva la curiosa strumentalizzazione del passaggio ad altra vita di un presunto criminale nazista. Ma nessuno osa parlare della strage di Via Rasella, ordinata dal comunista Giorgio Amendola (coma da dichiarazione scritta da quest'ultimo) per eliminare i comunisti italiani, (rastrellati da Regina Coeli e fucilati alle Fosse Ardeatine), non schierati lungo la linea imposta da Stalin. Incontravo Priebke per caso , all'ospedale Pertini di Roma, dove accompagnavo mia Madre per i prelievi di sangue e le analisi settimanali. Priebke che si sottoponeva agli stessi esami era seduto insieme ad una cinquantina di persone nella sala d'attesa. Impassibile, nessuno dei presenti si accorgeva della sua identità. Solo io, mia Madre e pochi altri. Era accompagnato da una assistente. Questo avveniva credo durante il periodo degli arresti domiciliari, regime che gli fu consentito dalle autorità italiane per ragioni di età e di salute.

Federico Dal Cortivo
SE UN FATTO STORICO E’ IMPOSTO PER LEGGE ALLORA VUOL DIRE CHE E’ UNA MENZOGNA.  A voler essere maligni si potrebbe pensare che la morte dell'Ufficiale tedesco sia stata l'occasione propizia per dare un accelerata all'approvazione anche in Italia, di una legge liberticida come quella che punirebbe tutti coloro che negassero  il cosiddetto "olocausto ebraico". in effetti è così, credo che la comunità ebraica molto influente sui giullari che siedono in Parlamento, farà il possibile per far approvare questa legge anticostituzionale Art 21. E' fuor di dubbio che la libertà di pensiero verrà così compressa,  a tutto vantaggio di chi sostiene il dogma sterminazionista,  perchè  si tratta senza ombra di dubbio di un vero è proprio dogma che ha oramai preso  il posto di quello cristiano sull'esistenza di Dio, la cui esistenza si può tranquillamente negare, ma non si potrà più negare l'esistenza delle camera a gas e dei campi di sterminio, pena la reclusione e pesanti sanzioni amministrative. Verrà blindata di fatto una “verità”, che dal 1945 fa il gioco del sionismo internazionale e dello Stato d'Israele, che gode proprio grazie a questo dogma della totale impunità internazionale per i numerosi crimini di guerra che ha commesso e continua a commettere contro il popolo palestinese. E' palese che una legge che stabilisse  l’esistenza indiscutibilmente di un fatto storico è di per se ridicola oltre che pericolosa,  perché starebbe a significare che  coloro che la sostengono hanno una maledetta paura che la ricerca storica possa distruggere un mito sostenuto guarda caso ad arte dai vincitori della  II Guerra Mondiale e dai sionisti, per  criminalizzare l’avversario e occultare i crimini commessi dai loro eserciti in Europa e in Asia. Il terrore per un eventuale pacato  e sereno dibattito e confronto sulla materia, che sarebbe naturale visto che parliamo di fatti storici i quali se effettivamente assodati, dopo studi e ricerche scientifiche libere, andrebbero solo verso l’interesse delle presunte vittime, è tale che si ricorre alle  leggi, già operative in Francia, Austria e Germania tanto per citare alcune nazioni sotto tutela (fuori dall’Europa e Stati Uniti per fortuna molti popoli non hanno ancora subito il lavaggio del cervello), in puro stile Inquisizione per reprimere ogni dissenso. Credo che con ciò costoro faranno alla fine solo un clamoroso autogol, perché come reazione spingeranno le persone a chiedersi perché tale accanimento storico, se di verità si tratta, e così il grande fratello  orwelliano dovrà inventarsi sempre nuove armi, ma non potrà mai imprigionare il pensiero di ogni uno di noi .

Carlo Morganti 
L'esame storico di fatti ed eventi è una continua ricerca della verità, e la storia, è fatta proprio di tali ricerche continuamente aggiornate pertanto proibire tale analisi storiche è un atto che contraddice la maggiore esaltazione della odierna democrazia così come oggi è decantata in tutto il mondo d'influenza anglo-americana.
Ne consegue che vietare la ricerca storica è disposizione tirannica che comprova che una ricerca storica potrebbe dimostrare ciò che con il divieto della ricerca si teme di scoprire.
     
Antonio Pocobello
Che Pacifici e la comunità ebraica romana stanno sbavando da anni per avere in Italia, come in Germania, in Francia, eccetera, una legge (incostituzionale) che vieta le ricerche sulla verità dell'olocausto si sa da tempo. I cittadini grazie ai “revisionisti” stanno prendendo coscienza della verità storica ed i dogmi della shoà incominciano a vacillare. Non solo, sempre grazie a i “revisionisti”, si incomincia a capire chi sono i "veri mostri" e perché hanno voluto costruirci e far passare Hitler e Mussolini per veri "mostri" (che tali non sono stati). Ecco allora che Pacifici e compagni sciorinare la stessa violenza quando Priebke fu assolto e poi soltanto grazie a questa violenza fu condannato proprio per dimostrare il loro potere su di noi italiani. Duncue quale occasione migliore per imporre una legge "antirevisionista" con il casino che avevano preparato da tempo ed ad hoc sulla salma del povero soldato tedesco ? Con l’aiuto dei media per loro è andata tutto al meglio. Una cosa è certa dove non c'è la "PIETAS" non c'è umanità. Come gli ebrei non hanno "pietas" per i Palestinesi. Per gli allocchi che ritengono Priebke boia devono sapere che i soldati sono tenuti ad eseguire gli ordini. Allora perchè non prendersela con i militari USA che lanciarono due bombe atomiche sull'inerte Giappone a guerra finita e le vittime infinitamente maggiori ? Dulcis in fundo. Ma se gli esecutori si fossero presentati, anche perchè uccisero due (o più) italiani, sicuramente non ci sarebbe stata nessuna decimazione e niente fosse ardeatine. E per le due vittime dei partigiani è giusto che non le paga nessuno ? Ed i romani in quelle ore erano inferociti contro questi partigiani. Anche questo viene taciuto.

Ciro Sbailò
non rilascia dichiarazioni, però si rifà ad Antigone, tragedia di Sofocle. Se Antigone s'è fatta condannare a morte pur di garantire una dignità a Polinice, una ragione c'è. Certe cose non si negano a nessuno. Tutto qua. Quindi, secondo Sbailò  bisogna seguire l'esempio di Antigone, nella tragedia di Sofocle.
“L'opera racconta la storia di Antigone, che decide di dare sepoltura al cadavere del fratello Polinice contro la volontà del nuovo re di Tebe Creonte. Scoperta, Antigone viene condannata dal re a vivere il resto dei suoi giorni imprigionata in una grotta. In seguito alle profezie dell’indovino Tiresia e alle suppliche del coro, Creonte decide infine di liberarla, ma troppo tardi, perché Antigone nel frattempo si è impiccata. Questo porta al suicidio il figlio di Creonte, Emone (promesso sposo di Antigone), e poi la moglie di Creonte, Euridice, lasciando Creonte solo a maledire la propria stoltezza.” (da Wikipedia)

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Priebke - Fosse Ardeatine - Via Rasella - Giovanni Lubrano di Scorpaniello



Giovanni Lubrano di Scorpaniello - Giovanna Canzano 


Priebke - Fosse Ardeatine - Via Rasella

Ogni tanto torna a galla il dramma delle Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944

24 marzo 2009




CANZANO 1- Come mai si parla sempre dell´eccidio delle Fosse Ardeatine e mai dell´attentato in via Rasella del giorno prima e che poi portò alla strage nelle cave di via Ardeatina?
LUBRANO - C´è un principio della fisica credo che reciti più o meno così: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e/o contraria. I 335 martiri barbaramente giustiziati il 24.3.44 devono il loro triste destino all´inutile attentato che il giorno prima, organizzato da comunisti assassini, era costato la vita di 33 soldati del battaglione Bozen Polizei che ogni giorno intorno alle ore 15.30 risalivano per via Rasella per tornare in caserma. I morti furono in realtà di più perché oltre al povero bimbo Piero Zuccheretti tagliato in due dall´esplosione ci furono almeno 5 vittime tra i civili e, altri soldati di quel battaglione morirono nei giorni successivi per le ferite riportate.

CANZANO 2- Da chi fu organizzato l´attentato di via Rasella?
LUBRANO - Quel tipo di crimine fu ispirato, organizzato e diretto politicamente da Giorgio Amendola, capo dei partigiani comunisti che si servì come manovalanza assassina di Rosario Bentivegna autore materiale dell´omicidio, di Franco Calamandrei e di tale Carla Capponi.

CANZANO 3- C´è un perché per via Rasella?
LUBRANO - No. Gli alleati allora impegnati sul fronte di Cassino dove trovarono molta difficoltà a superare gli uomini del generale Albert Kesterling sarebbero comunque arrivati a Roma (4 giugno `44); gli stessi tedeschi stavano trattando con le varie formazioni partigiane operanti sul territorio romano per garantirsi una via d´uscita tranquilla.I comunisti del PCI pensavano che ci volesse un atto forte che avrebbe portato alla sollevazione della città di Roma contro i nazisti. La strage di via Rasella portò solo alla rappresaglia che costò la vita a 335 persone, barbaramente trucidate e all´allontanamento di Amendola da Roma a Milano.

CANZANO 4- Ma erano solo ebrei i trucidati nelle fosse Ardeatine?
LUBRANO - Su 335 vittime 75 erano ebrei, le persone più povere della comunità ebraica romana. Ma 68 dei trucidati facevano parte del più importante movimento partigiano comunista romano noto come "Bandiera Rossa".

CANZANO 5- Comunisti che fanno uccidere i comunisti?
LUBRANO - Si, il PCI ufficiale era ancora allora super impegnato contro i seguaci di Trosky, in nome delle supreme direttive del compagno Stalin. I comunisti di "Bandiera Rossa" non riconoscevano assolutamente le pretese di egemonia del PCI sul movimento partigiano romano. Da qui ad essere additati come traditori troskisti il passo fu breve e, mani sapienti seppero bene inserire nella famosa lista dei giustiziandi i ragazzi di "Bandiera Rossa".

DOMANDA 6- Però gli unici che ricordano i loro martiri sono solo i rappresentanti della comunità ebraica di Roma...
LUBRANO - Vero e giusto. Ai comunisti, e, pure ai socialisti, non conviene ricordare quei 68 ragazzi proprio perché per inserire quei nomi di partigiani di "Bandiera Rossa" nei famosi elenchi l´attentato di via Rasella cadeva come il cacio sui maccheroni. Capito il nesso?Per sua ulteriore informazione, Angelo Fochetti al cui nome è dedicata la strada romana dove oggi ha sede la redazione del quotidiano "La Repubblica" trucidato alle Fosse Ardeatine, era uno dei 68 compagni di "Bandiera Rossa".(intervista rilasciata il 20 giugno 2007)

CANZANO 1- Lei Lubrano in una intervista a me concessa, parlando della strage delle fosse ardeatine ha messo in evidenza come nessuno ricordi che quel massacro del 24 marzo 1944 ebbe inizio con l´attentato del giorno precedente in via Rasella in cui furono trucidati 40 soldati altoatesini del Bozen Polizei e numerosi civili italiani tra cui il piccolo Piero Zuccheretti.
LUBRANO - Confermo le cose che le ho detto quel giorno ricordando che la strage fu materialmente eseguita da tre gappisti assassini, Bettivegna, Capponi, Salinari, coordinati dal capo comunista Giorgio Amendola.

CANZANO 2- Perché i gappisti misero la bomba?
LUBRANO - Questi tre figuri hanno sempre spergiurato che la loro era una iniziativa patriottica, mirante a fare insorgere il popolo romano contro l´occupazione nazista. Premesso che sapevano benissimo che vigevano in guerra le regole della rappresaglia, essi si mossero seguendo la linea imposta dal PCI che voleva mettere le mani sporche di sangue sul movimento partigiano romano per assegnarsene l´egemonia. Nell´eccidio di via Rasella si coglie, come hanno rilevato già diversi scrittori, un mostruoso disegno tendente ad eliminare fisicamente tutti coloro che si opponevano alle pretese egemoniche dei piccisti. Un disegno diabolico che ebbe il tremendo effetto di spedire nel tritacarne delle fosse ardeatine circa 150 dirigenti politici.
CANZANO 3- Vuole entrare nel dettaglio?

LUBRANO - Alle fosse Ardeatine furono trucidati 68 compagni di Bandiera Rossa, 18 compagni socialisti tra cui 12 del gruppo partigiano di Franco Napoli, 60 militari badogliani del centro militare clandestino compreso il colonnello Cordero di Montezemolo. Naturalmente tra i 335 massacrati nelle cave di tufo della via Ardeatina ci sono 75 ebrei, tutti poveri rastrellati nel ghetto e molti italiani presi a caso dalle SS di Kappler. Gli iscritti al PCI che furono trucidati in tale circostanza si possono contare sulle dita di una mano: tra essi va ricordata la persona del prof. Gesmundo.(intervista rilasciata il 18.02.2008)

BIOGRAFIA

Giovanni Lubrano di Scorpaniello (si firma Giovanni Lubrano) è giornalista professionista e storico. Laureato in Scienze Politiche (Università di Roma Luglio 1970) oltre alle centinaia di articoli-inchieste per l´AVANTI!, è stato capo redattore della Rivista Finsider e direttore di "Aciaio", il mensile della federacciai aderente a Confindustria. Tra la fine degli anni `70 e i primi anni `80 ha diretto, quale direttore responsabile, l´agenzia di stampa della corrente del PSI facente capo a Francesco De Martino. In tale corrente, "Riscossa e Unità Socialista" fu eletto membro di Comitato centrale dei Congressi Socialisti di Genova del 1972, Roma nel 1976 e Torino nel 1978. Nella seconda metà degli anni `80 ha lavorato nell´ufficio stampa di Rino Formica, al ministero del Lavoro (87-89) e poi in quello delle finanze (89-92). Da tempo si occupa di Storia patria, politica e militare, non disdegnando qualche escursione in politica estera. Da segnalare i suoi articoli su Giacomo Matteotti e Bruno Buozzi pubblicati su l´Opinione; la serie di articoli (a puntate) sui mezzi di assalto della Marina da guerra ne secondo conflitto mondiale, l´articolo pubblicato quest´anno da il `Roma´; l´intera pagina, a sua firma, pubblicata dal quotidiano napoletano il 6 agosto 2005, in occasione del 60° anniversario del lancio della prima bomba atomica U.S.A. nella città giapponese di Hiroshima. E´ in corso la pubblicazione nella stessa testata partenopea (sono usciti i primi due articoli) sul modo in cui la D.C. si `liberò´ nel 1978, prima di Aldo Moro e poi di Giovanni Leone. Collabora con i siti internet nell´VAAR´ e di `NOGOD´; nel primo a giorni dovrebbe uscire una serie di interventi dedicati al 20 dicembre 1870. E´ Autore di diverse recensioni di libri. E´ commentatore della Repubblica dal 2 giugno 2003.

giovedì 17 ottobre 2013

DIEGO FUSARO


RICONQUISTARE LA SOVRANITA': FILOSOFIA, ECONOMIA, POLITICA.

presso la
"Bottega del libro"
via Antonio Tempesta 63, Roma.
verrà presentato il libro di

DIEGO FUSARO






"Minima Mercatalia. Filosofia e capitalismo" 
(Bompiani)
Ne discutono: 
DIEGO FUSARO, 
LORENZO DORATO e RODOLFO MONACELLI
Martedì 15 ottobre (ore 18)


venerdì 11 ottobre 2013

PAOLO GIACHINI


GIOVANNA CANZANO 
INTERVISTA 
PAOLO GIACHINI

2 agosto 2007 

Paolo Giachini - Erich Priebke

CANZANO - Priebke e le Fosse Ardeatine...
GIACHINI - Sulle Fosse Ardetatine è stato detto tutto. Mentre sul caso via Rasella la stampa preferisce tacere
CANZANO - Ci sono cose ancora non dette?
GIACHINI - E' la logica della guerra. Con l'attentato di via Rasella, i partigiani volevano acquisire una certa preminenza nella lotta all'occupazione tedesca. La guerra moderna e la guerriglia in special modo sono fatte così. E' stato un atto inutile sul piano bellico e per di più in violazione alla convenzione dell'Aja. Risultò subito chiaro che i partigiani, che in questo caso oltretutto non erano combattenti legittimi, avrebbero fatto ricadere le conseguenze sulla popolazione.
CANZANO - Come erano state fatte le liste?
 GIACHINI - Kappler, ha dichiarato al processo di aver lavorato tutta la notte per fare queste liste insieme al capitano Schulz. Per compilare le liste ha cercato in un primo tempo solo condannati a morte e, poiché la quantità di questi era limitata, si è trovato costretto ad aggiungere altre persone. Così alla fine ha avuto l'autorizzazione dal generale Harster di aggiungere anche 75 ebrei, i quali erano stati rastrellati e portati a Regina Coeli in attesa del trasferimento in Germania.
CANZANO - Come sono finiti nelle liste i 68 ragazzi di 'Bandiera Rossa'?
GIACHINI - Pierangelo Maurizio nel suo libro 'Cinquant'anni di menzogne', parla dei militanti di ,Bandiera Rossa'. Sostiene che probabilmente i combattenti partigiani comunisti, quelli dei Gap, con questo gesto intendevano eliminare i loro antagonisti di Bandiera Rossa e i badogliani militari, potrebbe anche essere così, io non voglio fare processi alla storia. Quello che posso dire è che il comportamento dei Gap è stato assolutamente scorretto in quanto in violazione della Convenzione dell'Aja. Dopo aver fatto l'attentato, tra l'altro, non se ne sono assunti la responsabilità, e hanno lasciato che la rappresaglia avesse luogo. Come le ho detto, però, sono comunque fatti che ormai appartengono alla storia.
 CANZANO - Oltre ai 75 ebrei e ai 68 ragazzi di 'Bandiera Rossa', sono stati ammazzati anche altre persone, come mai a manifestare contro il permesso di lavoro di Prieke sono venuti solo gli esponenti della comunità ebraica?
GIACHINI - C'è nella comunità ebraica, e in particolare in quella romana, una fazione estremistica che insiste nel perseguitare Priebke. Questi facinorosi che inseguono il mito della vendetta sono funzionali ad una strategia che usa Priebke come una bandiera da sventolare in ricordo dell'olocausto, anche se Priebke per quanto riguarda l'olocausto non c'entra nulla. Purtroppo intorno alla storia dell'olocausto, si è costruita tutta una letteratura che è sinergica al potere socio-politico. In tutto questo scenario Priebke fa comodo perché, viene identificato con la cattiveria "nazista", usato come un simbolo ancora vivente che offre supporto fisico e scenico alla memoria di ciò che si vuole tramandare riguardo le persecuzioni contro gli ebrei.
CANZANO - Come un testimone ancora vivente...
GIACHINI - non testimone ma emblema, morto lui, aumenteranno ancora più i problemi di quel particolare "ricordare". Alcuni gruppi ebraici violenti e chi li manovra danno molta importanza a questa memoria, che, è, però, una memoria a senso unico. Infatti, ci si ricorda solo delle cose che fonno comodo; mentre storicamente si dimenticano o minimizzano tutte le altre, come per esempio delle Foibe, di Hiroshima, Dresda, e delle violenze sessuali che sono state fatte alle nostre donne in Ciociaria e in Germania, potremmo allungare ulteriormente l'elenco.
CANZANO - Per quanto riguarda la legge di Mastella? .
GIACHINI - Ma, sono solo assurdità giuridiche! Tuttavia questa legge in Italia prima o poi passerà, perché c'è un potere ormai transnazionale che impone orientamenti simili. Questo perché come dicevo la memoria dell'olocausto, al di là di quello che effettivamente è stato, è una realtà sinergica ad un potere che si è espanso nel mondo e che in questo momento è vittorioso.
CANZANO - Potere sionista?
GIACHINI - Non è solo un potere sionista, il sionismo è solo uno strumento. Oggi chi governa il mondo sono i signori delle multinazionali, le quali, nella loro strategia di soggiogamento totale dell'intero pianeta, hanno usato anche il sionismo. Il sionismo serve, e, in particolare è servito a creare una base militare americana in Medio Oriente: Israele, là dove c'è la maggiore fonte energetica della terra. In sostanza, il sionismo serve a garantire, sul piano della forza, le fonti energetiche agli USA e ai paesi a cui fanno capo le maggiori multinazionali.
CANZANO - Perchè sia la stampa che le istituzioni hanno tanto negativamente parlato della conferenza sull'olocausto del prof. Moffa? Perchè non si dà la possibilità di visibilità anche agli storici revisionisti?
GIACHINI - Purtroppo siamo in presenza di una inibizione della ricerca storica, e, non è la prima volta che questo avviene. Siamo in presenza di una prevaricazione della libertà di studio, di propagazione di tesi storiche. Si deve tener presente che anche durante regimi totalitari come il fascismo e il nazional-socialismo non era possibile studiare o approfondire liberamente qualunque argomento culturale e diffonderlo, però, la differenza è che il nazional-socialismo e il fascismo apertamente proibivano certi studi e l'adesione a certe correnti culturali oggi invece, sotto una pervenza di democrazia, ci viene fatto credere che siamo liberi e che si può approfondire qualunque tipo di argomento, in realtà non è assolutamente vero. D'altra parte non vedo perchè la cosa debba assumere queste tinte poliziesche. Se domani si dovesse dimostrare che, per quanto riguarda l'olocausto si sono dette molte cose non vere, cosa che parzialmente è già stato tra l'altro assodato, per il fatto che ci sono state delle enormi esagerazioni da parte dei vincitori del secondo conflitto mondiale; se ciò si dovesse dimostrare, dicevo, sulla base di elementi veramente significativi, a quel punto saremo di fronte ad un normale processo di revisione della storia ufficiale e niente più. Non ci vedo niente di strano, anche perchè ritengo che sia abbastanza ovvio che i vincitori scrivano la storia a loro piacimento. La verità però è ben altra cosa.
CANZANO - Come si può appurare la verità in questo caso? Per esempio istituendo Commissione Parlamentare sulla shoah?
GIACHINI - Questi tipi di approfondimenti attualmente non fanno comodo a nessuno non c'è nessun paese che fa ufficialmente indagini di questo genere che crea commissioni che cerchiamo il contraddittorio su questo argomento. Lei ha detto il vaticano è stato accusato dagli ebrei per non aver fatto nulla contro l'olocausto, ancora una volta ci terrei a chiarire che non è che il vaticano è stato accusato dagli ebrei, il vaticano è stato accusato da una fazione di ebrei, in particolare dai sionisti estremisti. Nella comunità ebraica però, ci sono anche molti ebrei che ragionano in modo diverso, abbiamo visto Filkenstein, Omar Shiamir e, ad Ariel Toaf è stato vietato la pubblicazione del suo libro e, è stato subito aggredito soprattutto dagli estremisti della Comunità ebraica di Roma e poi Israel Shamir e Noam Chomsky ed altri. Ci sono molti ebrei che hanno preso le distanze da certi atteggiamenti. Pensi che ancora oggi, non abbiamo ancora stabilito bene fino a che punto le persecuzioni dei cristiani nella Roma Imperiale effettivamente avessero le tinte cruente che sono state tramandate successivamente fino ai film di Hollywood che hanno descritto con ampie e ridicole sceneggiature quelle vicende. Spesso si è trattato semplicemente di misure di polizia e niente più, eppure ancora rimangono nella fantasia dell'opinione pubblica queste immaggini dei cristiani sbranati dai leoni. Molto spesso le cose vengono appositamente inventate perchè serve al potere emergente che si creda a quella particolare realtà così come viene raccontata e ricordata...
 CANZANO - Ma, per quanto riguarda avvenimenti avvenuti circa duemila anni fa, può essere che qualche cosa sia stato raccontato e tramandato in modo diverso da come in effeti si sono svolti i fatti, ma per quanto riguarda l'olocausto, sono fatti accaduti poche decine di anni fa...
GIACHINI - Non è una questione di tempo, non c'è volontà di approfondire e quindi non lo si fa, non lo si fa in Italia ed anzi addirittuara in certi paesi ci sono leggi che lo impediscono...anzi gli "anti revisionisti" spacciano il revisionismo storico che è una sacrosanta indagine storico-scentifica, per semplice propaganda a favore del nazionalsocialismo; così facendo criminalizzano gli studiosi. In sostanza si getta su chi studia quel periodo storico la stigmate del "nazista" come se ricercare delle prove scentifiche equivalesse ad essere d'accordo con lo sterminio di un popolo. Questo ricatto serve a far tacere gli intellettuali sulle verità storiche
CANZANO - E torniamo a Priebke.....
GIACHINI - Nel caso Priebke si è usata la stessa tecnica: difendere i diritti di Priebke deve equivalere ad essere dei "nazisti". Questa persecuzione però rischia di diventare un boomerang perchè ogni giorno di più Erich Priebke viene visto come un eroe per via delle inutili crudeltà a cui è sottoposto e che lui, il detenuto più anziano del mondo, sopporta con grande forza d'animo. Questa ingiustizia e violenza contro Erich Priebke è molto pericolosa in uno Stato di diritto e mette a rischio anche l'intera comunità ebraica perchè questi atteggiamenti creano inevitabilmente antisemitismo, lo si avverte chiaramente anche dai commenti della gente.


giovedì 10 ottobre 2013

FRANCESCO PAOLO D’AURIA "QUO USQUE TANDEM?"

QUO USQUE TANDEM?
(Un nuovo libro di Francesco Paolo d’Auria)

Giovanna Canzano
intervista
FRANCESCO PAOLO D’AURIA
10 ottobre 2013

…“E’ un fatto che eliminato Hitler, eliminato Mussolini,
cioè i principali aggressori e fomentatori di guerre, non sono diminuiti i “nemici”
ma sono aumentati e continuano a moltiplicarsi.
Si è così passati ad eliminare tanti altri personaggi, uno dopo l’altro
 in una inesorabile catena.
Gli ultimi sono ancora oggetto di cronaca: Saddam, Mubarack, Gheddafi, Bin Laden,
 tutti assassini, tutti pericolosi per la pace, tutti oppressori, tutti esseri infami;
chi sarà il prossimo?
Ora a chi tocca?
In questo momento l’oppressore siriano
è sotto inesorabile attacco…” (Francesco Paolo d’Auria)


CANZANO 1- E’ finalmente uscito questo libro a cui tenevi molto. Puoi spiegare il motivo? E per cominciare come mai questo titolo in latino?
d’AURIA - Il titolo mi è venuto spontaneo ricordando la famosa frase di Cicerone nella sua orazione al Senato contro Catilina. “Fino a quando Catilina abuserai della nostra pazienza?” Ecco, a me viene spontaneo pensare a questa “pazienza” ogni sacrosanto giorno quando vedo le storture che accadono nel mondo e le menzogne che si usano per coprire queste infamie. Alla fine i prevaricatori hanno sempre ragione e chi ha torto sono sempre le vittime, coloro costretti a soccombere per debolezza, impotenza, mancanza di mezzi e di qualsiasi risorsa. Tutto il male viene attribuito a chi si ribella all’ordine imposto dal più forte. Mi riferisco alle tragedie del XX secolo, le due guerre mondiali e le infinite guerre che sono seguite. Dovunque si volga lo sguardo, si vedono stragi, stermini di popolazioni inermi, deportazioni, prevaricazioni, violenza fisica e morale, fame, disperazione, tragedie. Allora mi viene spontaneo riflettere: “ma perché tutto questo? Dov’erano le promesse di pace, prosperità e libertà? Quando si porrà fine a queste infamie?” Ecco il perché di questo libro che parla di crimini nascosti; dovrebbe essere attentamente letto da chiunque voglia comprendere i disastri che tengono in ansia il mondo. Siamo andati incontro non alla civiltà ma verso un imbarbarimento.

CANZANO 2- Secondo te da cosa ha origine questo periodo di “barbarie”?
d’AURIA - Innanzi tutto vorrei chiarire questo termine. L’Umanità sta vivendo un periodo di incredibile sviluppo scientifico e tecnologico; la diffusione di internet ne é un esempio. Ma a questo progresso, impensabile fino a pochi anni fa,  corrisponde un pauroso regresso culturale, ideologico e morale. Si vanno perdendo le grandi conquiste umanistiche dei millenni trascorsi, L’ “uman pensiero”  è vincolato, distorto, travisato, viziato; altro che libertà! Come può esistere la libertà quando il pensiero non è libero ma pesantemente condizionato da ossessiva propaganda, lavaggio di cervelli, conformismo coatto per finire con incredibili menzogne inoculate nelle ignare menti dei giovani e reiterate così spesso da farle diventare “assiomatiche verità”? Ecco, per me la barbarie è soprattutto ideologica, culturale  e morale. Si sono persi i canoni di civiltà costruiti in millenni e durati fino al secolo scorso. Questo ha origine con la imposizione di dottrine e mentalità materialiste che hanno prevalso sugli insegnamenti e le dottrine fondate sull’Idealismo.

CANZANO 3- Il libro tratta di temi filosofici o storici?
d’AURIA - No! Non ho mai avuto l’immodestia di avvicinarmi alla filosofia e tantomeno mi sento autorizzato a definire “storici”  i miei ragionamenti. Ma riflessioni si: riflessioni che hanno accompagnato me, ingenuo e attonito spettatore di quelle immani tragedie, per i settanta anni che vanno dal periodo della guerra ad oggi. Questo libro racconta fatti che sono sottaciuti, sconosciuti ai più; fatti che sono invece la spiegazione di tante storture che ritroviamo oggi presenti nella nostra vita. Sono fatti criminosi dove gli autori non sono i soliti “nazisti” ma gli “angeli del bene”, i “liberatori”, i “buoni” della favola bella e non i “cattivi” per antonomasia. Il libro esamina i fatti accaduti nel XX secolo, il secolo delle grandi tragedie umane e cerca spiegazioni che non siano le stupidaggini con cui si imbottiscono i crani della gente ignara.

CANZANO 4- Si parla ancora della II Guerra Mondiale?
d’AURIA - Certo! Si parla delle due guerre mondiali come eventi strettamente connessi fra loro. Successivamente alla II Guerra Mondiale, terminata con l’annientamento della Germania, i vincitori hanno voluto imporre una verità di parte e di comodo impedendo così di superare quel baratro, colmo di sangue, creato dalla continuata istigazione all’odio, origine di tanti crimini. Una versione artefatta degli eventi è stata imposta come verità dogmatica, indiscutibile e, dall’altro canto, si è reso estremamente arduo, se non impossibile, dare voce ai vinti, anch’essi ansiosi di far emergere la loro verità, le loro ragioni. La congiura del silenzio copre, con una coltre impenetrabile di colpevoli silenzi ed omissioni, quei crimini di cui, in questo libro, si è costretti a risvegliare la memoria e l’orrore.

CANZANO 5- In definitiva quale è lo scopo del tuo libro?
d’AURIA - Il libro intende confutare l’assioma: “vincitori angeli del bene in guerre giuste; vinti demoni malvagi aggressori di vittime innocenti”. Le guerre sono tutte ingiuste per il fatto che vince sempre chi è più forte, più ricco, più violento. Il più forte non è mai l’oppresso ma è l’oppressore. Per un mondo di vera pace occorre che i vincitori ammettano i loro crimini e si prostrino sulle tombe delle loro vittime. Il libro richiama solo alcuni eventi tragici, noti solo agli studiosi, su cui si stende, come una pesante cappa di piombo, una negazione della memoria ed un silenzio omertoso che non consente una attenta ed aperta discussione sugli eventi funesti del XX secolo. Partendo da questi esempi si fa una attenta disamina di fatti inoppugnabili per dimostrare che non esistono guerre giuste ma che la guerra è, di per se, un crimine e una ingiustizia. L’aver creato un Tribunale ad hoc per  codificare la colpevolezza dei nemici vinti mettendoli a morte e, allo stesso tempo, assolvendo, senza alcun processo, i vincitori colpevoli degli  identici delitti, è quello che i latini definivano “Maximum Jus, maxima injuria!

CANZANO 6- Secondo te non fu la Germania nazista colpevole della tragedia?
d’AURIA - Le grandi catastrofi della Storia non hanno mai un solo padrino. Ne hanno parecchi in nobile gara fra loro a chi ne fa di peggio. A fine guerra solo il vinto sarà il colpevole. Per parlare della II Guerra Mondiale, le sue cause sono strettamente connesse alla I Guerra Mondiale. Allora la domanda deve essere: per quali motivi, quando ancora Adolf Hitler era solo un disoccupato imbrattatele austriaco, fu scatenato il primo grande massacro nel 1914? Il 28 giugno 1914, l'Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria-Ungheria, e sua moglie Sofia, furono colpiti a morte dalla pistola di Gavrilo Princip, successivamente immortalato come eroe. Sarebbe bastato fare atto di scusa, di risarcimento morale, di solidarietà da parte delle altre nazioni europee ma non fu fatto nulla; le diplomazie del mondo si mossero in maniera subdola, perché? Chi voleva il conflitto? E quale era la posta? Ancora una volta la Germania e l’Impero Asburgico, e per essi il Kaiser Gugliemo e l’Imperatore Francesco Giuseppe, furono tacciati di essere oppressori, liberticidi, impiccatori e, ça va sans dire, aggressori.
La guerra vide odio, sterminio, malvagità, crudeltà. Di chi la colpa di ogni nefandezza? Degli sconfitti, naturalmente. Ad essi furono attribuite atrocità inenarrabili come quella di tagliare le mani ai bambini belgi, triturare i cadaveri dei caduti in battaglia trasformandoli in sapone ed altre amenità. Menzogne incredibili ma oggetto di propaganda ossessiva e penetrante. Ad oggi c’è ancora gente che crede in quelle fandonie. L’affondamento del Lusitania ebbe una risonanza degna dello sbarco sulla Luna! Barbarie germanica non certo assimilabile alle “perdite collaterali” statunitensi!
Anche allora il Primo Ministro inglese rassicurò i suoi elettori (è costante la preoccupazione di raggirare i poveri elettori) che il Kaiser e l’Imperatore sarebbero stati processati e condannati in quanto colpevoli!

CANZANO 7- E la II Guerra Mondiale?
d’AURIA - Qui la risposta si fa più complicata ed ho cercato di rispondere esaurientemente nel testo del libro ma occorre sempre, nel dubbio, porsi la domanda: “Cui prodest?” Chi trae vantaggio dalla guerra e da quelle distruzioni?  Nel 1919 e 1920 furono gettati i semi della successiva Guerra di annientamento della Germania.  Ma perché si volle annientare la potenza tedesca? Hitler non può essere altro che una figura marginale in questo intreccio di eventi tragici; se non fosse emerso Hitler, forse ci sarebbe stato un altro personaggio, un condottiero che avrebbe cercato di risollevare la Germania dalle sue condizioni di Nazione devitalizzata, impotente, umiliata, offesa.

CANZANO 8- E per l’Italia?
d’AURIA - Nonostante fosse stato abbattuto il regime fascista, si vollero imporre clausole vessatorie, secondo la formula della resa incondizionata, all’Italia antifascista volenterosa di combattere al fianco dei vecchi nemici considerandoli nuovi alleati. Perché? Non doveva il destino dell’Italia essere disgiunto dal regime fascista? Dal settembre 1943 l’Italia non era più una nazione in guerra ma un paese sottomesso, eppure la “guerra al fascismo” continuò come continuarono i bombardamenti sulle città italiane fino al trattato di pace imposto all’Italia antifascista. Non erano quindi i dittatori o le dittature che si intendeva eliminare bensì le nazioni che si erano opposte al predominio militare, finanziario e culturale dei paesi padroni.

CANZANO 9- Ma ci fu finalmente la pace dopo la caduta del nazismo?
d’AURIA - E’ un fatto che eliminato Hitler, eliminato Mussolini, cioè i principali aggressori e fomentatori di guerre, non sono diminuiti i “nemici” ma sono aumentati e continuano a moltiplicarsi. Si è così passati ad eliminare tanti altri personaggi, uno dopo l’altro in una inesorabile catena. Gli ultimi sono ancora oggetto di cronaca: Saddam, Mubarack, Gheddafi, Bin Laden, tutti assassini, tutti pericolosi per la pace, tutti oppressori, tutti esseri infami; chi sarà il prossimo? Ora a chi tocca? In questo momento l’oppressore siriano è sotto inesorabile attacco. Di chi la colpa? Di chi arma la guerriglia? No, perché la guerriglia in Siria non è come la guerriglia dei palestinesi che si ribellano alla occupazione delle loro terre ma è la “longa manus” dei liberatori e portatori di pace, quindi è giusta e legittima. Vedremo Bashar al Assad pendere da una forca o se la caverà in qualche modo? Dopo a chi toccherà? Al dittatore nordcoreano o al negazionista Iraniano? La lista si allunga e la scelta è ampia ma i problemi veri della convivenza nel mondo non vengono neppur lontanamente sfiorati. Si direbbe quasi che questi problemi si moltiplichino, si ingigantiscano, sfuggano ad ogni controllo. Vittime si aggiungono ad altre vittime, il sangue continua a scorrere a fiumi … Quo usque tandem?
Non era stata promessa la pace nell’atto conclusivo della conferenza di Casablanca?
Dopo Casablanca, il Presidente americano Roosevelt disse:
“La pace potrà tornare nel mondo solo con la totale eliminazione del potenziale bellico tedesco e giapponese. L’eliminazione del potenziale bellico tedesco, giapponese e italiano significa la resa incondizionata da parte della Germania, del Giappone e dell’Italia. Ciò darà al mondo una ragionevole assicurazione di pace futura”.
Superfluo qualsiasi commento!

CANZANO 10- Quali fu il ruolo dei due grandi protagonisti di quell’epoca, Churchill e Roosevelt?
d’AURIA - A mio parere furono loro i veri responsabili di tutti i mali del mondo, mali da cui non si riesce a guarire. Questo aspetto un po’ oscuro viene discusso nel libro.
I più giovani a malapena li hanno sentiti nominare ma questi due “gentlemen” dal volto soddisfatto furono i responsabili della fine del mondo conosciuto dai nostri padri. Con un tratto di penna, millenni di civiltà greca, romana e cristiana furono spazzati via per lasciare che, sulle macerie di quella civiltà, in pochi decenni, sorgessero, nel mondo, gli odierni canoni di vita sociale: guerre, mercati, consumismo, corruzione, fame, sequestri e torture, deportazioni e sterminio di intere popolazioni, eliminazione di avversari, guerre, stupri, distruzione delle famiglie, mariti che uccidono le mogli, madri che ammazzano i figli, guerre, figli che uccidono i genitori, bombe, terrorismo, menzogne, ipocrisia, malafede, armi di distruzione, guerre, uranio impoverito, prostituzione dilagante, assassinii mirati, mafia, camorra, droga, uccisioni di studenti, guerre, giudici corrotti e incapaci, napalm, gas arancio, disoccupazione, deficit nei bilanci, guerre, politici ladri, pornografia, film stupidi, studenti ignoranti, professori ignoranti, guerre, medici ignoranti e incapaci, malati lasciati morire, cibo avariato, guerre e infinite altre abominevoli storture che hanno distratto l’Umanità dalle vie della ragione e della giustizia. Tutto questo è da attribuirsi a quei due volti sorridenti e ai loro “danti causa”.
  Fra le delizie di questa nuova civiltà ha un ruolo primario la MENZOGNA! Fino a quando?

CANZANO 11- Pensi di essere riuscito nel tuo intento?
d’AURIA - Forse un modesto contributo lo do anche io con questo libro; si tratta di un libro basilare, una summa di storia recente che tutti i giovani dovrebbero conoscere a memoria!  Non ci sarà mai giustizia per i vivi e, soprattutto,  per i morti, né ci sarà  libertà senza la Verità!
Il libro intende aprire uno spiraglio nella coltre di omertà e di silenzio con cui sono stati nascosti i crimini commessi nel XX secolo dai vincitori delle due guerre mondiali. Il libro è una attenta e rigorosa disamina di fatti, documenti, testimonianze, riferimenti che possono illuminare, almeno si spera, le nuove generazioni. Non si può continuare a vivere nella menzogna: solo cercando la verità si può ricostruire, dalle rovine materiali e morali, il mondo distrutto!    

Francesco Paolo d’Auria, autore di molti scritti su temi di storia,  in particolare sulla II Guerra Mondiale. Classe 1932, ingegnere specializzato in telecomunicazioni, una intensa vita di lavoro in ogni parte del mondo,ha già pubblicato vari testi fra cui:  “Giovanni d’Auria Pilota”, un libro dedicato alla memoria del padre, Ufficiale Pilota e “Einer Von Millionen”, un libro che descrive la storia vera e straordinaria di un ragazzo quindicenne volontario nei Battaglioni “M” e poi nella SS Laibstandarte A.H. 
Per acquisti (€ 25 compreso spediz.): 069870855 - 3201159470 o:  francodau@libero.it


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Giovanna Canzano - © - 2013




IL GATTO E LA VOLPE

Forse i più giovani non li conoscono ma, al tempo della foto (1943), questi due “gentlemen” dal volto soddisfatto avevano appena deciso di decretare la fine del mondo conosciuto dai nostri padri. Con un tratto di penna, millenni di civiltà greca, romana e cristiana furono spazzati via per lasciare che, sulle macerie di quella civiltà, in pochi decenni, sorgessero, nel mondo, gli odierni canoni di vita sociale: guerre, mercati, consumismo, corruzione, fame, sequestri e torture, deportazioni e sterminio di popolazioni, guerre, stupri, distruzione delle famiglie, mariti che uccidono le mogli, madri che ammazzano i figli, guerre, figli che uccidono i genitori, bombe, terrorismo, menzogne, ipocrisia, malafede, armi di distruzione, guerre, uranio impoverito, prostituzione dilagante, assassinii mirati, mafia, camorra, droga, stragi di studenti, guerre, giudici corrotti e incapaci, napalm, gas arancio, disoccupazione, debito pubblico, guerre, politici ladri, pornografia, film per idioti, laureati ignoranti, professori somari, guerre, medici incapaci, malati lasciati morire, cibo avariato, guerre e infinite altre abominevoli storture che hanno distratto l’Umanità dalle vie della ragione e della giustizia. Tutto questo è da attribuirsi a quei due volti sorridenti e ai loro “danti causa”.

Fra le delizie di questa nuova civiltà ha un ruolo primario la MENZOGNA! Fino a quando? Con un impegno di molti anni, “QUO USQUE TANDEM?” il libro di Francesco Paolo d’Auria, intende aprire uno spiraglio nella coltre di omertà e di silenzio con cui sono stati nascosti i crimini commessi nel XX secolo dai vincitori delle due guerre mondiali. Il libro è una attenta e rigorosa disamina di fatti, documenti, testimonianze, riferimenti che possono illuminare, almeno si spera, le nuove generazioni. Non si può continuare a vivere nella menzogna! Solo cercando la verità si può ricostruire, dalle rovine materiali e morali, il mondo distrutto! L’Autore


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SI TRATTA DI UN LIBRO BASILARE, UNA SUMMA DI STORIA RECENTE CHE TUTTI I GIOVANI DOVREBBERO CONOSCERE A MEMORIA! NON CI SARA’ MAI GIUSTIZIA PER I VIVI E, SOPRATTUTTO, PER I MORTI, E NON CI SARA’ LIBERTA’ SENZA LA VERITA’!