giovedì 30 giugno 2011

RUGGERO PO

Conduttori e Conduzioni
26 giugno 2011



CANZANO 1- Essere alla conduzione di un programma che ha tra i suoi conduttori il giornalista Gianni Bisiach, e che ha rappresentato il primo tentativo (riuscito) di effettuare un contatto diretto con gli ascoltatori…

PO - Con il grandissimo rispetto e la grandissima ammirazione che devo a Gianni Bisiach, un grande del giornalismo radiotelevisivo italiano, va detto, a onor del vero, che una decina di anni prima della nascita di Radio Anch'Io il telefono venne aperto, per la prima volta, da "Chiamate Roma 3131" programma anch'esso storico e vissuto per moltissimi anni. Io mi sento come il tedoforo che porta la fiamma olimpica per un certo percorso cercando di tenerla ben viva. Raccolsi la fiaccola un anno e mezzo fa, all'inizio del 2010, da Giorgio Zanchini e sono pronto a cederla al mio successore quando sarà il momento.

CANZANO 2- …e, condurre il programma dal martedì al venerdì con ospiti e ascoltatori e dare la parola a tutti e, non uscire fuori tema…

PO - E' il mio lavoro.

CANZANO 3- L’imparzialità della notizia a volte non viene rispettata, in modo particolare dai conduttori televisivi, per i programmi giornalistici radiofonici invece?

PO - L'imparzialità assoluta non può esistere. Un fatto accade e qualcuno lo racconta attraverso la propria sensibilità. Personalmente, da cronista che raccoglie le notizie e le rielabora, cerco sempre di avere un quadro completo, dando voce a tutti i protagonisti e non nascondendo nulla di ciò che vengo a sapere. E' vero, c'è una forma di giornalismo militante che riferisce solo le informazioni che portano acqua a una tesi precostituita. Non mi appartiene.

CANZANO 4- Alcuni giornalisti cercano di ‘dirottare’ le trasmissioni giornalistiche secondo le loro idee politiche cercando in questo modo di ‘imporre’ idee e pensieri al pubblico che li segue, senza dare spazio alla vera discussione e scambio di idee. E’ giusto utilizzare le trasmissioni giornalistiche come una scuola di politica?

PO – No. Almeno per me. E' la negazione del nostro mestiere. E lo dico su una testata carattrizzata politicamente.

CANZANO 5- In televisione, alcuni programmi come Ballarò e Anno Zero, danno la parola ai colleghi ‘comici’ come Crozza o ‘cantanti’ come Celentano, conduzioni di programmi con due conduttori, diciamo, non ‘alla pari’, crede che questa  ‘modo’ di condurre un programma giornalistico può invadere anche la radio?

PO – Apprezzo ogni forma di arte, dal teatro comico alla canzone e ogni forma di contaminazione. Preferisco sempre, però, che ognuno continui a fare la sua parte: io non canterò e non farò il comico. Loro, per favore, non si inventino giornalisti.

Ruggero Po nato a Carpi si è trasferitosi a Roma negli anni 90, è giornalista radiofonico dal 1969, anno nel quale inizia una collaborazione che terminerà solo nel 1991con Radio Capodistria. Corrispondente dall'Italia segue i più importanti eventi musicali, e conduce, negli anni, numerose trasmissioni di successo.
Nel 1973 rappresenta Radio Capodistria al Festival Internazionale dei Programmi Radiofonici di Ohrid.
Nella seconda metà degli anni settanta è inoltre tra i "giovani volenterosi" che danno vita a Radio Bruno, l'emittente modenese che ancora oggi è ai massimi d'ascolto in Emilia-Romagna ed alcune altre regioni del centro nord. A Radio Bruno coordina, per una decina di anni, i programmi di informazione. Alla fine degli anni 80 comincia la collaborazione con Radio Rai. È a "Radiodue 3131” di Corrado Guerzoni nella stagione 1987-88 dove cura collegamenti in diretta sulle "realtà di frontiera". Sua una delle prime inchieste sul grave disagio allo ZEN di Palermo. Sempre per Radio 2 cura, tra l'89 e il '91 "Via Emilia - Gente, nebbie, musiche e ricordi"; "Piccole voci - Il fascino sottile dell'etere"; "Uno la luna, due il bue" programma sui giochi popolari infantili realizzato con Paolo Iorio.
Dal 1991 è in forza alla redazione del Giornale Radio Rai. Entrato al GR2 di Marco Conti, nel 1995 passa alla fascia notturna del GR1 dove fino al 1999 dà vita, con Paolo Francisci, al contenitore " La notte dei misteri".Dal 1999 al 2006 è tra le voci di “ Baobab” uno dei più longevi e fortunati programmi del pomeriggio di Radio 1.
Fino a tutto il 2009 è stato inoltre conduttore delle edizioni del GR1 del primo mattino. È oggi vice capo redattore e conduttore di “ Radio anch’io”.
Gli è stato assegnato, l’ "Amalfi Coast Media Award" 2011, per la radiofonia, il Premio Internazionale dell'Informazione che si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica,  con il patrocinio della Presidenza del Consiglio.

338.3275925
Giovanna Canzano - © - 2011